E’ per me molto strano oggi non sentire la buona musica di Radio Casa Bastiano uscire dalle casse del computer o dagli auricolari dell’iPhone.
E’ stato un weekend difficile quello appena trascorso, iniziato con una brutta notizia postata sul forum di Radionomy, il servizio a cui si era appoggiata RCB a partire da gennaio 2016, che in pratica ha decretato, pur lasciando qualche spiraglio, la fine delle trasmissioni per le webradio create in Italia.
Ora, in attesa che venga chiarita la delicata vicenda e si arrivi a capire se veramente ci siano i margini per un accordo tra Radionomy e la SIAE, ho preso la decisione di sospendere le trasmissioni. Mi dispiace davvero molto, ma credo sia giusto così.
Radio Casa Bastiano ha sempre trasmesso in piena legalità pagando le licenze di SIAE ed SCF fino a dicembre 2015 quando, dopo aver chiesto ed avuto le conferme da parte di Radionomy che il pagamento dei diritti fosse compreso nel servizio, decisi di passare sulla loro piattaforma per non aver più sulle spalle un costo, quello delle licenze, sempre più pesante ed insostenibile per una webradio amatoriale fatta per puro hobby e con la sola idea di condividere con altri la mia passione per la musica.
Purtroppo ho avuto appena il tempo di ambientarmi nella nuova piattaforma, ben fatta anche se non priva di alcuni problemi tecnici a cui sono potuto passare sopra solo perché il servizio di fatto è gratuito, che è arrivata la brutta notizia:
This is the official statement from Radionomy,
As we don’t achieve to get an agreement with the SIAE, the radio station creation from Italia is no more allowed.
We are still working to get an agreement and we hope it will be done soon.It’s for the same reason (missing agreement) that we received official notifications for the removal of all the Italian originated stations from our services. Those radio stations are already removed from the radionomy website and will stop broadcasting soon.
It’s the same situation we had in the Netherlands a couple of years ago. In the end we were able to get an agreement and we were able to reopen the Netherlands.
La notizia è stata pesante e non sono mancate le polemiche e le discussioni in rete (qui e qui potete trovare alcuni articoli). C’è chi ha deciso di continuare a trasmettere fino a che Radionomy non gli chiude lo streaming, chi ha deciso di bypassare il problema facendosi aprire una nuova radio da un paese estero (Radionomy rimane disponibile con il suo servizio gratuito e legale in altri 40 paesi), chi ha deciso di cambiare piattaforma e pagare il costo delle licenza SIAE ed SCF (più o meno 1000 euro/anno), chi, come me, ha deciso di sospendere le trasmissioni in attesa di vedere come si chiude la vicenda tra Radionomy e SIAE.
Penso che sia giusto pagare i diritti e non ho mai cercato alternative illegali per trasmettere. Se Radionomy e SIAE troveranno un accordo, oppure se, in alternativa, i costi per le licenze amatoriali scendessero a cifre più abbordabili per quello che in fondo è e rimane un hobby, se, in ultima istanza, venisse rivisto l’intero settore a livello europeo ed emergessero soggetti in grado di offrire servizi di streaming (anche a pagamento, non solo gratuiti come fa Radionomy) comprensivi del pagamento dei diritti, allora non avrei dubbi a tornare a trasmettere.
Tutta questa storia mi mette una gran tristezza ed è un altro esempio di come nel nostro paese si perda sempre di vista il buon senso e si rimanga indietro. Le webradio, per loro natura e per il mezzo che utilizzano, sono libere nel senso che vanno ben oltre i confini geografici di un paese. Credo che solo prendendo effettivamente coscienza del mutamento epocale che hanno portano nell’intero settore si potrà trovare un soluzione.
Mi piacerebbe avere la possibilità di ricominciare, spero ancora in un accordo tra Radionomy e SIAE che ci riporti al pari degli altri paesi del mondo dove fare un webradio tramite Radionomy è ancora possibile e legale.
Intanto preparo nuove playlist e aspetto per vedere come va a finire…